Elaborare delle previsioni sui possibili vincitori del Challenger di Cortina 2017 sarebbe un esercizio puramente utopistico, ma ripercorrere le precedenti 3 edizioni del torneo delle Dolomiti può invece risultare utile per cogliere l’assoluto livello di questa manifestazione. Più che prestigiose le firme dei tre tennisti che sono riusciti a fare proprio il premio finale: nel 2014 si impose Kraijnovic, nel 2015 la spuntò il nostro Paolo Lorenzi, l’anno scorso centrò l’impresa Joao Souza.
La finale più combattuta è stata probabilmente la prima: a giocarsi il titolo di campione nell’agosto del 2014 furono l’italiano Federico Gaio e il serbo Filip Kraijnovic che alla fine si impose per 2-6, 7-6 (5) 7-5. Il sorriso appena abbozzato di Krajinovic al cenno del giudice di sedia che più per scrupolo che per convinzione decise di verificare il lungo linea vincente del serbo rappresenta l’istantanea più nitida del torneo andato in scena tre anni fa. A vincere fu un atleta duro, determinato e freddo, concentrato al cento per cento sul presente e poco incline a lasciarsi trasportare dalle emozioni del momento.
Il sorriso ben più che abbozzato da Lorenzi, trionfatore l’anno successivo in finale contro Maximo Gonzalez (6-3 7-5 il punteggio finale), racconta invece l’inizio dell’incredibile ascesa del tennista italiano, che partendo proprio da Cortina avviò una scalata da record. ‘Migliorare il mio best ranking? Perché no’ dichiarò Lorenzi al termine della finale. Proposito centrato qualche tempo dopo dal tennista romano grazie alla conquista dell’ATP di Kitzbuhel edizione 2016. Le gesta di Lorenzi sono diventate a loro modo storiche dato che nessuno prima dell’italiano era riuscito a conquistare il primo torneo ATP in carriera alla veneranda (si fa per dire) età di 34 anni e 7 mesi. Il precedente record apparteneva a Estrella Burgos che si era però fermato a 34 anni e 6 mesi.
Cortina come snodo fondamentale della carriera di chi vince dunque? Sembra proprio di si, almeno stando a quanto accaduto l’anno dopo (e qui siamo arrivati al 2016), con il brasiliano Joao Souza a fare proprio il Challenger di Cortina dopo quasi di tre anni di digiuno di titoli iridati. Il tuffo di gioia dell’atleta carioca sulla terra rossa del Centrale del Country Club veneto ci consegna l’immagine più vera di una vittoria sofferta e più che mai cercata. Nell’agosto di un anno fa Souza si impose su Laslo Djere col punteggio finale di 6-4 7-6 (4).
Fin qui il passato. La storia del Cortina ATP 2017 invece, è ancora tutta da scrivere…